13 Feb Storie di un Temporary Restaurant da Eataly con L’Oste della Bon’ora
Cosa succede quando un’Osteria Romana decide di andare in trasferta a Milano e farsi ospitare per un mese da Eataly?
Succede che l’ultimo piano di Eataly Milano Smeraldo inizi a sorridere grazie al Temporary Restaurant di Oste della Bon’ora!
Fooditality è stato in visita per intervistare Massimo Pulicati, l’Oste che ci ha raccontato tutti i suoi punti di vista sulla cucina tradizionale romanesca.
Massimo si definisce il “penultimo degli Osti”… perché l’ultimo sarebbe suo figlio che al momento si sta prendendo cura del loro eccellente ristorante a Grottaferrata.
Massimo e Marisa, i proprietari, sono infatti in trasferta da Eataly a Milano insieme a una parte della loro brigata di cucina fino al 28 Febbraio.
Non è la prima occasione in cui Massimo e Marisa collaborano con Eataly. Hanno già avuto un temporary presso Eataly Roma e credono molto nella filosofia della qualità portata avanti da Oscar Farinetti e i suoi.
L’Oste ci racconta tutte le sue esperienze, dentro e fuori dalla sua Osteria di Grottaferrata. Eataly gli ha dato modo di conoscere anche eccellenti Chef, come Carlo Cracco a cui gli viene in mente di mandare un messaggio a proposito del “guanciale de’ Roma”. Fooditality si trova così coinvolta a far da ambasciatore per questa divertente sfida lanciata da Massimo Pulicati allo Chef milanese.
Mentre continua la nostra intervista con l’Oste, passa vicino a noi un plateau di carne della Granda e Massimo lo ferma per farmi notare la qualità. E’ la stessa eccellenza che ricercano ogni giorno nel loro ristorante a Grottaferrata. In questi giorni, per il temporary, l’Oste della Bon’ora non ha i soliti fornitori scelti per il locale di Roma ma questi sono egregiamente sostituiti dai prodotti di Eataly.
L’Oste ci tiene a sottolineare la forte differenza tra la sua figura e quella del cuoco, il cui regno è la cucina. Oggi le due figure a suo avviso si sono andate a confondere, così come i reciproci domini. Da l’Oste della Bon’ora invece tutto è come da tradizione. A Massimo la sua sala, l’accoglienza dei clienti e lo storytelling mentre alla sua Marisa la cucina, dove lei è davvero regina.
Nel temporary questa suddivisione appare invece impossibile in quanto i clienti mangiano affacciati direttamente sulla cucina e possono interagire con la brigata di cucina. L’esperienza però è indimenticabile, possiamo trovarci proprio con un palco su un dietro le quinte dove osserviamo la grazia regale con la quale Marisa prepara le sue ricette.
Nel frattempo è l’ora del servizio e allora succede che l’Oste decida di portare il format romano anche a Milano e si metta a fare il “buttadentro“. Ricordiamoci però che siamo a Milano ed è l’ora della pausa pranzo. Iniziano così a sedersi manager, fini sciure milanesi, coppie di turisti… un’umanità davvero variegata con una unica costante: un grande sorriso dopo esser stati tirati dentro dall’Oste Massimo.
Certo non è facile, mentre i clienti interagiscono e osservano, la brigata di cucina deve gestirsi 40-50 coperti (per servizio, sia pranzo che cena, 7 giorni su 7) in una cucina che non è quella del loro ristorante.
Tutti i clienti degustano le specialità del menù e si immaginano di essere seduti nel vero locale di Grottaferrata. C’è solo una foto della sala esposta nel ristorantino di Eataly e la mise en place è quella di Eataly ma a tutti noi sembra di essere proiettati proprio lì.
Il Menù di Oste della Bon’Ora da Eataly, solo fino al 28 Febbraio
Se pensate ancora che la cucina romanesca sia pesante e unta è perché non avete ancora assaggiato le specialità dell’Oste della Bon’ora. Mentre degustiamo alcune classiche specialità, che sotto vi racconteremo, l’Oste e l’Ostessa ci intrattengono con dei tutorial per comunicare la qualità e l’eccellenza, prima dei prodotti e poi della lavorazione. Presto, vi sveleremo i loro segreti sui nostri social 😉
Dal nostro punto di vista, un temporary come questo è molto utile anche come strumento di marketing e di reputazione per il locale vero e proprio. Vi invitiamo a osservare il numero di recensioni positive che si sono aggiunte alla già ottima reputazione di Oste della Bon’Ora su Tripadvisor grazie alla loro presenza da Eataly.
Così funziona un temporary restaurant: conosci quasi per caso un ristorante, inizi a entrare in sintonia con la sua filosofia, ti innamori del cibo e delle persone che compongono la squadra e alla fine non puoi fare a meno di mettere in agenda una visita a Roma, per conoscere da vicino tutti i dettagli presso la location vera e propria del ristorante.
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